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Valutazione del Sovrappeso

stabilire l’entità del problema è una questione di misure

Bilancia pesapersone, uno degli strumenti essenziali per la valutazione del sovrappeso.

Quando si accerta la presenza di sovrappeso e obesità si può misurare la sua l’entità mediante alcuni semplici procedimenti. Il primo di questi è il calcolo dell’indice di Quetelet, oggi noto come bmi, dall’inglese Body Mass Index, tradotto come indice di massa corporea. Il secondo è la misura della circonferenza della vita o girovita. 1

L’indice di massa corporea, si ottiene da un calcolo piuttosto semplice che si effettua dividendo il peso corporeo per il quadrato dell’altezza. Esso viene usato sia per classificare il sovrappeso e l’obesità, sia per stimare il rischio di malattia rispetto al peso normale.

In condizione di normopeso l’indice è tra 20 e 25, in condizione di sovrappeso è tra 25 e i 30, in condizione di obesità è oltre 30.

Va detto comunque che il calcolo del bmi è un procedimento non del tutto preciso perché esso non dà informazioni sulla composizione corporea, cioè non dice quanta parte del peso è rappresentata dalla massa grassa, quanta invece dalla cosidetta massa magra, come ad esempio i muscoli

in altre parole un culturista e un sedentario, entrambi alti 180 cm e pesanti 90 kg, hanno il medesimo BMI ma mentre il primo è nella norma, il secondo, non altrettanto muscolato, può essere considerato obeso.

Per conoscere con precisione la composizione corporea bisogna quindi conoscere la massa grassa e la massa magra.

Mentre la massa grassa, come dice la stessa parola comprende il grasso corporeo, la massa magra comprende invece i muscoli scheletrici, i muscoli non scheletrici, i tessuti magri con i vari organi e lo scheletro. Un attento controllo della massa magra permette di conservare, soprattutto nelle terapie dimagranti, i componenti essenziali quali, proteine, acqua, glicogeno, minerale osseo, la cui presenza nell’organismo è alla base di un buon stato di salute.

Per questo l’interpretazione dell’indice di massa corporea deve essere associato ad altre caratteristiche antropometriche, come ad esempio la plicometria, che consentono di valutare la composizione corporea e che solo il medico è in grado di determinare facilmente.

L’altro parametro che viene oggi considerato molto importante per la determinazione della distribuzione del grasso corporeo e quindi del potenziale indice di cattiva salute, in certi casi ancora piú appropriato del BMI, è la determinazione del girovita.

Questa misura è infatti indispensabile per distinguere un’obesità androide, di tipo maschile, definita a mela —che, come abbiamo visto, è quella piú gravata da complicazioni— dall’obesità ginoide, di tipo femminile, definita a pera, localizzata soprattutto ai glutei e che è meno pericolosa, i valori da non superare sono 100 cm per i maschi e 88 cm per le femmine. La misura del girovita può essere già da sola predittiva di complicazioni correlate all’obesità, si è visto infatti che con un girovita al di sopra dei 100 cm —indipendentemente dal BMI riscontrato— si ha insorgenza quasi certa di malattia.


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