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Idrocolonterapia

dall’idrocolonterapia di un tempo alla colon idroterapia medica di oggi

Imhotep, viene considerato il primo medico e fondatore della scienza medica egizia, (Parigi, Musée du Louvre).

Le scorie che derivano dal cibo e che non sono piú utili all’organismo vengono immagazzinate e successivamente eliminate attraverso quella parte terminale del tubo digerente che si chiama colon. In questa zona dell’intestino, oltre alle scorie, si trova tuttavia anche la maggior parte di quei microrganismi che costituiscono la cosiddetta flora batterica intestinale.

Nonostante la parola flora batterica faccia subito pensare a qualcosa di nocivo, in realtà la presenza di tali microrganismi è un fatto normale e assolutamente necessario per l’organismo. È infatti proprio grazie ai cento trilioni e piú di germi che in questa parte dell’intestino si svolgono alcune funzioni strettamente correlate al benessere psicofisico generale. Tra queste ad esempio la produzione di vitamine e di acidi grassi essenziali, la stimolazione dell’immunità generale e locale, l’inibizione delle specie patogene piú pericolose. Per questo motivo oggi si tende a considerare la flora batterica intestinale come un vero e proprio organo, il microbiota, da mantenere in condizioni di perfetta efficienza. 12

Ne consegue che, oltre a fronteggiare tempestivamente le alterazioni microbiche di qualsiasi origine, si deve perseguire ogni strategia atta a favorire la conservazione e la crescita dei batteri che sono in grado di svolgere le funzioni piú utili alla nostra salute. Nei soggetti sani infatti questi batteri formano un vera e propria biomassa, molto simile ad un ecosistema perfettamente suddiviso ed equilibrato tra specie diverse, tanto da costituire quella che viene definita eubiosi intestinale cioè una condizione ottimale per l’organismo. Tra i batteri piú utili ed importanti —ben il 90% circa di tutti i batteri presenti nell’intestino eubiotico— sono da segnalare il Lactobacillus acidophilus, cosí chiamato perché presente anche nel latte che trasforma in yogurt ed il Bifidobatterio, capace di stimolare i poteri immunitari intestinali.

Quando la condizione di eubiosi intestinale viene meno perché ad esempio si realizza un diverso equilibrio tra le varie specie batteriche, oppure le specie sane vengono sopraffatte da quelle dannose, la eubiosi si trasforma in disbiosi intestinale, che si manifesta con un malfunzionamento dell’intestino, accompagnato o meno dal coinvolgimento di altri organi ed apparati.

Una condizione di questo tipo può verificarsi ad esempio con un’alimentazione sbagliata per un eccesso di carne, zuccheri e grassi che favorisce, tra l’altro, il cancro del colon, oppure per l’uso di antibiotici, oppure ancora per un eccesso di fumo e di alcol, oppure per forti emozioni e stress continuato che alterano la secrezione digestiva dello stomaco, prima barriera alle specie batteriche dannose, oppure ancora per stipsi da insufficiente presenza di fibre negli alimenti assunti, oppure ancora per digestione incompleta dei cibi dovuta ad un’errata masticazione o a carenza di enzimi, oppure infine per l’uso della pillola anticoncezionale.

In caso di disbiosi intestinale, i sintomi piú frequenti ed avvertibili sono quelli rappresentati dalla fermentazione e dalla putrefazione per il gonfiore e l’eccessiva produzione d’aria, mentre i sintomi meno avvertibili e piú insidiosi sono invece quelli legati alla presenza nel sangue delle tossine nocive. Anche se gli studi condotti hanno escluso in questi casi il rischio di una vera e propria autointossicazione, tuttavia, la lingua secca e patinosa, la bocca amara ed impastata al mattino possono essere i primi segnali di questa presenza e l’espressione di quanto l’organismo ed il fegato in particolare fanno per tentare una loro eliminazione attraverso la saliva, fenomeno noto tra l’altro anche ai medici di un tempo che, pur senza conoscerne le cause, intervenivano con un buon purgante.

In ogni caso se queste tossine non vengono eliminate con la necessaria rapidità finiscono per venire immagazzinate nei tessuti meno nobili dell’organismo, come ad esempio il tessuto adiposo, la pelle e lo spazio interstiziale tra una cellula e l’altra, dove possono concorrere allo sviluppo di malattie come la cellulite e l’acne o di processi degenerativi che facilitano l’invecchiamento e la comparsa di forme tumorali. Che fare dunque in questi casi?

La scienza medica propone oggi di depurare e rigenerare l’intestino con la versione moderna —la colonidroterapia— di una antichissima pratica salutistica, l’idrocolonterapia, un trattamento semplice ed indolore, il cui momento saliente è il lavaggio del colon. Si tratta di una metodica che, negli ultimi anni, ha conquistato sempre maggiore credibilità sia negli ambienti scientifici sia tra il grande pubblico. Tra gli adepti illustri, che hanno contribuito non poco al successo di questa pratica vantandone pubblicamente i pregi, si contano infatti famosi nomi dello spettacolo e persino delle case reali europee, da Tina Turner alla compianta Lady D.

Nonostante i recenti splendori, le radici di questa terapia sono, come dicevamo all’inizio, assai antiche e l’idea di intervenire sullo stato di salute dell’organismo attraverso un lavaggio dolce e profondo del colon sembra addirittura risalire all’antico Egitto. Anche nei testi della medicina indiana, scritti piú di duemila anni fa, il lavaggio del colon, usato come principale tecnica negli interventi di disintossicazione, viene indicato quale straordinario rimedio per curare svariate malattie croniche, non ultimi i disturbi della psiche.

L’azione favorevole nei confronti di tali patologie potrebbe infatti essere collegata semplicemente a una stimolazione di tipo meccanico. Il trattamento, infatti, opera un vero e proprio massaggio interno, con distensione e rilassamento delle anse del colon che, oltre alla stimolazione della peristalsi, provoca una liberazione di neuromodulatori, specialmente endorfine, a livello del cervello.

Piú facilmente comprensibili sono invece, sia l’azione depurativa che si basa sulla rimozione di tutte quelle scorie e di tutte quelle sostanze di derivazione fecale che impegnano fino allo stress il sistema di difesa immunitario, consentendogli di rafforzarsi e di indirizzare vantaggiosamente la propria attività verso il resto dell’organismo, sia quella sulla flora batterica intestinale eubiotica, che viene rapidamente normalizzata. Questo spiega ad esempio perché dopo i trattamenti la sensazione piú facilmente avvertibile è quella di notevole benessere generale.


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